Qualora si venga a creare una situazione di incertezza e confusione nell’utente, il quale, peraltro, abbia avuto solo pochi attimi per decifrare il contesto ambiguo e carente della segnaletica e decidere quale direzione prendere, non potendo, una volta nell’imbuto della preferenziale, uscirne indenne, deve ritenersi la buona fede del conducente indotta dalla stessa condotta inadeguata dell’Amministrazione.
Tribunale di Roma, sentenza del 2.3.2021, n. 3674
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