Qualora nel verbale redatto dagli Agenti di Polizia Stradale nel quale si descrive il tratto di strada (nella specie curvilineo, con fondo stradale bagnato causa pioggia e in presenza di condizioni meteorologiche avverse) non si dia atto della buca di cui fa menzione l’attore nell’atto introduttivo e si riporti, invece, la dichiarazione resa, nella immediatezza dell’occorso sinistro, dal medesimo attore sostanzialmente divergente da quella resa in sede di interrogatorio formale, va affermato che, avendo egli ben potuto presentare querela di falso avverso il detto verbale, non vale l’affermazione di aver firmato la dichiarazioni della Polizia Stradale perché sotto choc, fidandosi di quanto scritto dagli agenti (nella specie, pertanto, ritiene il Giudice che parte attrice non abbia provato il nesso causale tra la res in custodia e i danni subiti, ben potendosi ipotizzare che l’incedere dell’attrice non fosse improntato a quei canoni di accortezza e cautela richiesti dalla tipologia della strada percorsa e necessari in considerazione delle avverse condizioni atmosferiche).
Tribunale di Roma, sentenza del 28.3.2022, n. 4801
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