Incendio di un’auto in sosta: assicurazione e danni ad altri veicoli

In considerazione del fatto che il concetto di circolazione stradale comprende anche i momenti di quiete dei veicoli, siccome costituenti utilizzazione della strada al pari del transito e che, quanto al concetto di veicolo, esso deve essere un mezzo dotato di motore anche se, al momento, non funzionante e non semplicemente di un veicolo non stabilmente nella impossibilità di spostarsi, il mezzo danneggiato da incendio e fermo sulla sede stradale deve comunque considerarsi in circolazione, e ciò ai sensi dell’art. 2054 c.c. e della connessa azione diretta di cui all’art. 144 cod. ass. Sebbene quindi il danneggiato dall’incendio di un’auto in sosta abbia il solo onere di provare il nesso di causa tra la cosa in custodia ed il danno, spetta all’assicuratore l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, comprensivo del fatto del terzo e della condotta incauta della vittima; con la conseguenza che la causa ignota dell’incendio rileva a sfavore dell’assicuratore: nel caso di incendio di veicolo in sosta che abbia provocato danni ad altri veicoli, sussiste la legittimazione passiva della compagnia di assicurazione del veicolo da cui si è propagato l’incendio, tenuto conto che la sosta su area pubblica o ad essa equiparata rientra nel concetto di circolazione; soltanto nell’ipotesi in cui l’incendio sia stato appiccato dolosamente le conseguenze dannose che siano derivate a terzi non sono eziologicamente riconducibili alla circolazione stradale e quindi all’uso proprio della cosa, in modo tale che non sussiste la legittimazione passiva dell’impresa di assicurazione.

NDR: in tal senso Cass. 07/06/2018 n. 14745, 07/06/2018 n. 14800 e 20/07/2010, n.16895.

Tribunale di Lecce, provvedimento del 22.3.2022

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