Opposizione routinaria a cartella esattoriale: si può ridurre il compenso avvocato?

Deve, in continuità con quanto di recente affermato da questa Corte, essere affermato il seguente principio di diritto: ai fini della liquidazione in sede giudiziale del compenso spettante all’avvocato nel rapporto col proprio cliente, in caso di mancata determinazione consensuale, come ai fini della liquidazione delle spese processuali a carico della parte soccombente, ovvero in caso di liquidazione del compenso del difensore della parte ammessa al beneficio patrocinio a spese dello Stato nella vigenza dell’art. 4, comma 1, e 12, comma 1, del d.m. n. 55 del 2014, come modificati dal d.m. n. 37 del 2018, il giudice non può in nessun caso diminuire oltre il 50 per cento i valori medi di cui alle tabelle allegate. Il giudice del rinvio dovrà quindi procedere alla liquidazione dei compensi in favore del ricorrente, ma senza poter scendere al di sotto dei minimi tariffari (fattispecie in tema di opposizione a cartella esattoriale in tema di “provvedimenti sanzionatori attinenti al codice della strada, del tutto routinaria e azionabile mediante standard ripetitivi, prive di problematiche di qualche spessore in fatto e/o di diritto”).

NDR: in tal senso Cass. 10438/2023.

Cassazione civile, sezione seconda, sentenza del 24.4.2024, n. 11102

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