La presunzione di colpa del conducente di un veicolo investitore, prevista dall’art. 2054 c.c., comma 1, non opera in contrasto con il principio della responsabilità per fatto illecito, fondata sul rapporto di causalità fra evento dannoso e condotta umana, e, dunque, non preclude, anche nel caso in cui il conducente non abbia fornito la prova idonea a vincere la presunzione, l’indagine sull’imprudenza e pericolosità della condotta del pedone investito, che va apprezzata ai fini del concorso di colpa, ai sensi dell’art. 1227 c.c., comma 1, ed integra un giudizio di fatto che, come tale, si sottrae al sindacato di legittimità se sorretto da adeguata motivazione.
NDR: in tal senso Cass. 17/01/2020 n. 842, v. anche Cass. 13/11/2014 n. 24204, 13/03/2009 n. 6168 e 27/02/1998 n. 2216.
Cassazione civile, sezione sesta, ordinanza del 9.11.2021, n. 32821
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