Buca dello stesso colore scuro dell’asfalto: concorso colposo del danneggiato

Anche qualora la buca che ha causato il sinistro rappresenti effettivamente un’insidia per la circolazione dei veicoli (e dei ciclomotori in particolare), va osservato (e ciò anche in caso di rispetto dei limiti di velocità) che l’utente della strada deve sempre tenere una condotta di guida adeguata alle caratteristiche del veicolo, della strada e del traffico, osservando non solo le norme sulla circolazione, ma anche le cautele dettate dalle circostanze del caso. Il tutto in aggiunta al buon senso scaturente dall’apprezzamento della contingente situazione ambientale, ai sensi dell’art. 141 del Codice della Strada (fattispecie: buca al centro della carreggiata, caratterizzata dallo stesso colore scuro dell’asfalto, che non ne fa risaltare la presenza a distanza, manifestandosi quindi in tutta la sua pericolosità solo a breve distanza da essa, nella prospettiva di chi marcia nella sua direzione. Ciò posto il giudicante osserva che tale ultima considerazione porta la Corte a ritenere che debba rinvenirsi un concorso di colpa della danneggiata nella determinazione del sinistro: ella, invero, una volta avvedutasi della buca avrebbe potuto e dovuto porre in essere, una volta giunta in prossimità dell’insidia ed essersi avveduta della sua presenza, una manovra di emergenza; una frenata o una deviazione che invece non risulta essere stata effettuata, concludendosi per il concorso colposo della danneggiata nella misura del 50%).

Corte di appello di Bari, sentenza del 23.3.2022, n. 480

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